Lingua ceca
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Ceco (čeština) † | |
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Parlato in: | Repubblica Ceca |
Regioni:Parlato in: | Europa centrale |
Persone: | 12 milioni |
Classifica: | 73 |
Filogenesi: |
Lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | Unione europea, Repubblica Ceca |
Regolato da: | Istituto della Lingua Ceca |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | cs |
ISO 639-2 | (B)cze, (T)ces |
SIL | CZC (EN) |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 Všichni lidé se rodí svobodní a sobě rovní co do důstojnosti a práv. Jsou nadáni rozumem a svědomím a mají spolu jednat v duchu bratrství. |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
La lingua ceca (detta anche boemo, in lingua Čeština, /ˈʧɛʃcina/) è una delle lingue slave occidentali, insieme allo slovacco e al polacco, al casciubo, ed allo slovinzio. È parlato dalla maggioranza degli abitanti della Repubblica Ceca (10 milioni) ed in totale nel mondo da circa 12 milioni di persone. Il ceco usa l'alfabeto latino, modificato per corrispondere meglio ai fonemi specifici cechi. Il ceco è molto vicino linguisticamente allo slovacco, e, in maniera minore, al polacco. Il ceco e lo slovacco sono di solito mutualmente intellegibili, anche se persone nate negli ultimi due decenni spesso presentano delle difficoltà nel comprendere le poche parole (specialmente d'origine ungherese) che sono sufficientemente differenti o nel comprendere il linguaggio parlato velocemente. La maggior parte degli adulti cechi e slovacchi riesce a capirsi senza difficoltà, poiché durante l'esistenza della Cecoslovacchia unita erano esposti continuamente alle due lingue su televisione e radio nazionale fino alla divisione del paese nel 1993. La televisione ceca, in particolare i canali commerciali, sono ancora abbastanza popolari in Slovacchia. Allo stesso tempo a seguito dell'immigrazione presente dalla Slovacchia, si può ascoltare anche lo slovacco in Repubblica Ceca.
Come nella maggior parte delle lingue slave (tutte ad eccezione del bulgaro e del macedone) esiste nella declinazione la distinzione dei casi. In questo modo il ceco e le altre lingue slave si avvicinano di più alle loro origini indoeuropee rispetto ad altre lingue della stessa famiglia che hanno perso i casi. Inoltre in ceco le regole della morfologia presentano spesso irregolarità e molte forme hanno varianti ufficiali, colloquiali e a volte semi-ufficiali. L'ordine delle parole adempie funzioni simili all'enfasi e all'articolo dell'italiano. Grazie alla sintassi dei casi spesso tutte le possibili combinazioni nell'ordine delle parole sono ammissibili: mentre le diverse parole mantengono la medesima funzione logica grazie all'esistenza del caso nella loro declinazione, il cambio di posizione consente di esprimere diversi gradi di enfasi nella frase. Ad esempio: Češi udělali revoluci (I cechi hanno fatto una rivoluzione), Revoluci udělali Češi (Una rivoluzione, hanno fatto i cechi), e Češi revoluci udělali (Sono stati i cechi a fare una rivoluzione) sono tre frasi con stesso significato ma crescente grado di enfasi, e sono evidentemente formate dalle stesse parole declinate sempre allo stesso modo, ma collocate con diverso ordine.
La fonetica del ceco può risultare abbastanza difficile per locutori di altre lingue. Per esempio in molte parole sembra non esserci presenza di vocali: zmrzl (ghiaccio, gelato), ztvrdl (indurito), scvrkl (ristretto), čtvrthrst (una quartina), blb (pazzo), vlk (lupo), e smrt (morte). Un esempio famoso è la frase "strč prst skrz krk" che significa, non elegantemente, "mettiti un dito in gola". Le consonanti l e r, comunque, possono funzionare da sonoranti e perciò rivestono il ruolo di vocale (un fenomeno simile compare anche nell'inglese americano, dove per esempio bird si pronuncia come [brd] con una r sillabica). Inoltre un'altra caratteristica è la consonante ř, un fonema che appartiene unicamente al ceco ed è di difficile pronuncia per gli stranieri: assomiglia alla j francese, anche se una migliore approssimazione è r italiana + z, approssimazione usata a volte come ortografia per questo suono (rž). La descrizione fonetica di questo suono è "una vibrante alveolare rialzata non sonorante" che può essere sia sorda (in fine di parola o prima di una consonante sorda) o sonora (in altre posizioni), in IPA [r̝], anche se come definizione è stata contestata perché ritenuta errata per rappresentare adeguatamente il suono ř.
Indice |
[modifica] Nome
Il nome "čeština", ceco, deriva dalla tribù slava dei cechi ("Čech", pl. "Češi") che si insediò nella Boemia centrale e unificò le tribù slave vicine sotto il dominio della dinastia přemyslide ("Přemyslovci"). L'etimologia non è chiara. Secondo una leggenda, la parola e tutti le altre parole riguardanti la nazione ceca derivano dal Progenitore Čech, che guidò la tribù dei cechi nella sua terra.
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia della lingua ceca. |
Prima testimonianza del ceco scritto sono due righe che si trovano nella bolla di fondazione del Capitolo do Litoměřice nell'anno 1057. Altre testimonianze sono le glosse del libro corale di San Giorgio pure questo dell'undicesimo secolo, scritte da una monaca sconoscita. Prima del ceco si scriveva l'antico slavo ecclesiastico.
[modifica] Fonetica
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Per approfondire, vedi la voce Fonetica della lingua ceca. |
[modifica] Pronuncia
La pronuncia del ceco risulta difficile. L'accento è molto debole e si pone sulla prima sillaba. In caso la parola sia preceduta da una preposizione, non è raro lo spostamento dell'accento su questa preposizione. L'accento va distinto dalla lunghezza!
Le sillabe possono essere lunghe o brevi. La lunghezza viene segnalata da un simbolo speciale: á, é, í, ó, ú. In caso di "ú" esistono due modi di segnalazione della lunghezza: "ú" e "ů". la pronuncia è uguale. "ú" si scrive in genere all'inizio della parola, "ů" in mezzo e alla fine. La differenza proviene dallo sviluppo storico della scrittura ceca. Del resto è la lunghezza delle sillabe regolare.
Vocale speciale ě può rappresentare:
Le consonanti speciali riguardo all'italiano sono:
c | come "z" nelle parole "benedizione" |
č | come "c" nelle sillabe ce, ci |
ď | approsimativamente "dj", come "gy" in lingua ungherese |
h | aspirazione (come "h" in tedesco o in lingua inglese) |
ch | aspirazione (come "ch" in lingua tedesca o "j" in lingua spagnola) |
j | come "i" nell'italiano "ieri" o nelle parole latine "iugum", "iaceo" |
k | come "c" nell'italiano "casa" |
ň | "gn" |
ř | Una r appena accennata seguita da una j in lingua francese |
š | "sci", "sce" in italiano, "sch" in tedesco |
ť | approsimativamente "tj", come "ty" in lingua ungherese |
ž | come "j" in lingua francese |
[modifica] Consonanti
Bibiali | Labio- dentali |
Dentali | Alveolari | Post- alveolari |
Retro- flesse |
Palatali | Velari | Glottidali | |
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Occlusive |
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Nasali |
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Vibranti |
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Fricative |
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Affricate |
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Approssimanti |
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Approssimanti laterali |
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La consonante rappresentata dalla lettera «ř», in realtà corrisponde a due fonemi uniti insieme, IPA r + ʐ, o se desonorizzata r + ʂ
Il contoide che corrisponde alla consonante «ř» è un costrittivo (ovvero fricativo) alveolare sonoro , ma non solcato: corrisponde quindi alla sibilante alveolare articolata senza solco sulla lamina della lingua.
[modifica] Morfologia
Il ceco è una lingua flessiva, allo stesso modo delle altre lingue slave ed il latino. Come lingua slava non conosce l'articolo. Per sopperire questa mancanza i nomi vengono declinati in base a caso (pád), numero (číslo) e genere (rod). La loro combinazione dà ad ogni parola il giusto ruolo logico all'interno della frase.
[modifica] Sostantivi
I sostantivi distinguono tre generi, maschile, femminile ed il neutro, e due numeri, il singolare ed il plurale. Inoltre ci sono 7 casi (in latino i casi sono 6), cioè la forma particolare che assume un sostantivo, un aggettivo od un pronome a seconda del ruolo grammaticale che riveste nella frase.
In ceco i casi non hanno un nome specifico e vengono chiamati usando i pronomi Chi?/Che cosa? o in ordine numerico:
Caso | Nome ceco | Risponde a | Esempio Ceco | Esempio italiano |
Nominativo | Kdo? Co? - První pád | Chi? Che cosa? (soggetto) | Pavel čte | Paolo legge |
Genitivo | Koho? Čeho? - Druhý pád | Di chi? Di che cosa? | kniha Pavlа | il libro di Paolo |
Dativo | Komu? Čemu? - Třetí pád | A chi? A che cosa? | dal jsem knihu Pavlovi | ho dato il libro a Paolo |
Accusativo | Koho? Co? - Čtvrtý pád | Chi? Che cosa? (oggetto) | vidím Pavla | vedo Paolo |
Vocativo | Kdo! Co! - Patý pád | Chi! Cosa! (Chiamando) | Pavle! | Paolo! |
Locativo | Kom? Čem? - Šestý pád | Vari complementi | mluvím o Pavlovi | parlo (a proposito) di Paolo |
Strumentale | Kým? Čím? - Sedmý pád | Con chi? Con che cosa? | mluvím s Pavlem | parlo con Paolo |
Pertinente nella declinazione dei casi è la divisione fra sostantivi che terminano in consonante dura (non palatalizzata) e consonante molle (palatalizzata), per cui la declinazione del sostantivo cambia. Nel maschile la declinazione si differenzia anche se viene indicato un sostantivo animato (che può muoversi) o inanimato (che non si muove). Quest'ultima differenziazione riveste l'accusativo, per cui un sostantivo inanimato presenta una forma accusativa uguale al nominativo, mentre un sostantivo animato ne presenta una uguale al genitivo.
Utilizzando i casi per indicare la categoria logica nella frase, il ceco tende a lasciare un discreto livello di libertà nella costruzione delle frasi, pur appoggiandosi come base al modello SVO (Soggetto + Verbo + Oggetto)
[modifica] Aggettivi
Gli aggettivi cechi, come in italiano, si accordano al nome a cui sono legati per genere, numero e anche a seconda del caso. Generalmente tendono a precedere il sostantivo a cui si legano ma non è impossibili trovarli dopo il sostantivo. Presentano una declinazione che si discosta da quella dei sostantivi (a differenza del latino) e si dividono in due gruppi:
- aggettivi in terminazione forte
-
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- -ý, -á, -é, per il maschile, il femminile ed il neutro
-
- aggettivi in terminazione debole
-
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- -í, per tutti i generi
-
La declinazione cambia anche a seconda di questa caratteristica.
[modifica] Pronomi
Anche i pronomi si declinano a seconda del caso grammaticale e del numero; non sempre seguono il genere, solo quando si riferiscono espressamente ad un genere preciso. (Esempio i pronomi indefiniti non hanno genere).
[modifica] Pronomi personali
I pronomi personali presentano una declinazione a parte, specifica per essi. La terza persona distingue i tre generi e il grado [± animato], sia nel singolare, sia nel plurale.
Generalmente i pronomi personali al nominativo non vengono utilizzati, come in italiano, perché i verbi già da se esprimono la persona a cui sono coniugati.
Negli altri casi ogni pronome ha due forme minimo, una per l'uso isolato, e una, la seconda, usata generalmente con le preposizioni che reggono il caso.
Nominativo | Genitivo | Dativo | Accusativo | Locativo | Strumentale | Italiano |
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já | mě, mne | mi, mně | mě, mne | mně | mnou | io |
ty | tě, tebe | ti, tobě | tě, tebe | tobě | tebou | tu |
on | ho, jeho, něho | mu, jemu, němu | ho, jeho, něho | něm | jím, ním | egli (masch.) |
ona | jí, ní | jí, ní | ji, ni | ní | jí, ní | essa (femm.) |
ono | ho, jeho, něho | mu, jemu, němu | ho, je, ně | něm | jím, ním | esso (neut.) |
my | nás | nám | nás | nás | námi | noi |
vy | vás | vám | vás | vás | vámi | voi |
oni, ony, ona | jich, nich | jim, nim | je, ně | nich | jimi, nimi | essi, esse, essi (n.) |
[modifica] Verbo
Il verbo ceco si coniuga a seconda della persona (osoba) e del numero (číslo). Il pronome soggetto al nominativo non è necessario in quanto sottinteso dal verbo stesso, sebbene si possa utilizzare per enfatizzare la frase. La seconda persona singolare (ty) è strettamente legata a rapporti confidenziali: è quindi usata per rivolgersi ad amici, familiari, a Dio, bambini, animali e fra giovani. In tutte le situazioni formali si utilizza la seconda persona plurale (vy), si da del «voi».
I tempi sono solo tre: presente (přítomný čas), passato (minulý čas) e futuro (budoucí čas). Come tutte le appartenenti alla famiglia slava distingue i verbi per aspetto (vid): aspetto perfettivo (dokonavý vid) ed aspetto imperfettivo (nedokonavý vid), che sopperisce alla scarsa differenziazione della caratteristica verbale del tempo..
L'aspetto perfettivo viene utilizzato per mettere in risalto un'azione compiuta, giunta a conclusione e della quale si vede chiaramente il risultato. Viceversa l'aspetto imperfettivo è utilizzato per indicare azioni ripetute, abitudinarie o in fase di svolgimento, un'azione quindi della quale non si sa l'esito. Dal momento che il perfettivo esprime un'azione compiuta, esso non può esprimere il tempo presente. La forma presente assume quindi valenza futura.
Esempi:
- (imperfettivo) Vždycky jsem pomáhal matce - Ho sempre aiutato la mamma (azione ripetuta)
- (perfettivo) Včera jsem pomohl matce - Ieri ho aiutato la mamma
Salvo alcuni casi particolari nei quali perfettivo ed imperfettivo hanno forme totalemente diverse ed indeducibili l’una dall’altra, il passaggio da imperfettivo a perfettivo e viceversa segue due percorsi: aggiunta di un prefisso nel primo caso, mutazione della fine nel secondo.
I prefissi (circa venti) sono di due tipi: void e full. Un prefisso di tipo void crea il perfettivo di un verbo senza alterarne il significato. Al contrario, un prefisso di tipo full crea sì un perfettivo, ma allo stesso tempo ne altera il significato, rendendolo più specifico del generico imperfettivo.
Ad esempio psát (scrivere) ha il perfettivo void in napsat, il quale mantiene il senso generico di scrivere. Allo stesso tempo ha diversi perfettivi full: dopsat (finire di scrivere), opsat (copiare), podepsat (firmare), přepsat (riscrivere).
[modifica] Il verbo essere
Italiano | Ceco |
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io sono | (já) jsem |
tu sei | (ty) jsi |
egli è | (on, ona, ono) je |
noi siamo | (my) jsme |
voi siete | (vy) jste |
essi sono | (oni, ony, ona) jsou |
[modifica] Dialetti
Il ceco "standard", lingua ufficiale, viene raramente parlata. Accanto ad essa esiste una forma della lingua parlata più o meno comune a tutto il paese. Questa forma parlata poi viene più o meno influenzata da vari dialetti locali. In alcune zona il dialetto è influenzato anche da altre lingue circonvicine: tedesco, polacco o slovacco.
Nella Repubblica ceca si possono trovare due distinte varianti o interdialetti del ceco parlato, entrambe corrispondenti più o meno alle aree geografiche all'interno del paese. La prima, e più largamente usata, è il "Ceco comune", parlato specialmente in Boemia. Ha alcune differenze rispetto al ceco standard, così come alcune differenze nella pronuncia. Il più comune mutamento di pronuncia è -ý che diventa -ej in alcune circostanze, -é che diventa -ý- in alcune circostanze (-ej- in altre), e l'inserzione della v- protetica davanti ad alcune parole che iniziano per o-. Inoltre cambia anche la declinazione dei nomi, soprattutto del caso strumentale. Invece di avere numerose desinenze a seconda del genere, i boemi aggiungono solamente -ama o -ma per lo strumentale plurale di tutti i generi. Al giorno d'oggi queste forme sono molto comuni in tutta la Repubblica Ceca, inclusa la Moravia e la Slesia (eccetto la v- protetica). Inoltre la pronuncia cambia lievemente, poiché i boemi tendono ad avere vocali più aperte dei moravi. Si dice che ciò prevalga soprattutto tra la gente di Praga.
La seconda maggiore variante viene parlata in Moravia e Slesia. Al giorno d'oggi questa appare molto simile alla forma boema del ceco comune. Questa variante possiede alcune parole differenti dalle equivalenti del ceco standard. Ad esempio a Brno, tramvaj (tram) si dice šalina (dal termine tedesco "Elektrische Linie"). Differentemente dalla Boemia, in Moravia e Slesia si tende ad avere più dialetti locali che variano di luogo in luogo, anche se, come in Boemia, sono stati largamente influenzati o rimpiazzati dal ceco comune. La lingua parlata comunemente in Moravia e Slesia è in realtà un mix di forme originarie del vecchio dialetto locale, alcune forme del ceco standard e soprattutto del ceco comune. La differenza maggiore è un cambiamento nelle preposizioni usate e nei casi dei nomi, ad esempio k jídlu (a mangiare - dativo) (come nel tedesco zum Essen) diventa na jídlo (accusativo), come nello slovacco na jedlo. È una credenza comune che qui si usi il ceco standard in situazioni quotidiane più frequentemente che in Boemia. Il ceco standard venne di fatto standardizzato con una nuova traduzione della Bibbia (Bibbia di Kralice) usando una variante più vecchia dell'allora linguaggio corrente (ad esempio, preferendo -ý- a -ej-). Queste forme standard sono ancora comuni nel linguaggio parlato in Morevia ed in Slesia, Alcuni moravi quindi tendono a dire che loro usano la lingua "vera e propria", al contrario dei loro compatrioti boemi.
Un caso a parte è il dialetto della Slesia Cieszyn, parlato nella microregione della Slesia Cieszyn (Těšínsko). Viene parlato generalmente dalla minoranza polacca. Il dialetto in sé fa parte della lingua polacca ma ha forti influenze ceche e tedesche.
Bisogna notare che alcuni dialetto moravi meridionali vengono considerati (anche dai linguisti cechi degli anni '90 o in seguito, ad esempio Václav Machek nel suo "Etymologický slovník jazyka českého", 1997, ISBN 80-7106-242-1, p.8, che parla di un dialetto "moravo-slovacco" da una regione della "Slovácko" morava) far parte effettivamente dei dialetti dello slovacco, che traccia indietro le sue radici nell'impero moravo, quando slovacchi e moravi erano parte di una sola nazione (senza i cechi) con una sola lingua. Questi dialetti hanno ancora gli stessi suffissi (nella declinazione nominale e aggettivale e nella coniugazione verbale) dello slovacco.
Il subdialetto parlato a Plzeň e in alcune parti della Boemia occidentale, tra le altre cose, per l'intonazione delle domande: tutte le parole ad eccezione dell'ultima di una frase hanno un tono alto. Questo è il motivo per cui si dice che la gente di Plzeň "canti" quando richiede qualcosa. Alla prima parola della frase spesso viene aggiunto un "pa" addizionale: "Kolipa je hodin?" (ceco standard: "Kolik je hodin?"; italiano: "Che ora è?"). La parola "questo" (in ceco standard: "tento/tato/toto") viene spesso modificata in "tůten/tůta/tůto").
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- CZech 4 Fun - Grammatica e slang ceco
- My Czech Republic - Portale sulla Repubblica Ceca: informazioni, curiosità e forum di supporto linguistico (in Italiano e Inglese)
- (EN) Local Lingo - Portale sulla lingua Ceca
- (EN) Bohemica.com - Lingua e risorse culturali
- Seznam Slovník - Ottimo traduttore online da/a Ceco
- slovnik.cz - Multilingual Dictionary - Traduttore multilingue da/a Ceco
- (CS) Pravidla českého pravopisu - Strumento in grado di declinare qualunque sostantivo ceco
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